“Non lasciate che il fallimento eroda la vostra autostima”.
Quando si ottengono i risultati auspicati, l’effetto inebriante può avere la conseguenza di stimolare l’ego e deformare l’auto percezione.
Di fronte all’insuccesso – o ai momenti di crisi – accade il contrario: si rischia di sviluppare una tendenza morbosa all’autocritica distruttiva.
Ma, dato che, in qualsiasi lavoro il successo o l’insuccesso spesso possono essere il risultato di una combinazione tra fattori esterni e interni (non sempre controllabili i primi, potenzialmente sempre controllabili i secondi), diventa fondamentale sviluppare una solida attitudine a mantenere il focus sul metodo, sulla via intrapresa per ottenere i risultati desiderati, percorrendola con perseveranza.

Viviamo in un’epoca in cui il successo sembra essere l’unico metro per misurare una persona o un gruppo di lavoro, in cui occorre primeggiare sempre: a scuola, al lavoro, nella vita privata, nel raggiungimento dei propri obiettivi.
La crisi spesso non è contemplata. Ecco allora l’importanza di seminare in un gruppo di lavoro il valore della sconfitta, nella cui gestione si possono trovare tutte le soluzioni necessarie.

Perciò è importante, nella cultura del lavoro basata sul Blue Business, NON considerare il successo come unico fine del nostro agire.
Nel Blue Business, impariamo a trarre dalle situazioni negative tutto ciò che potrà generare le future condizioni di successo.
Impariamo ad accettare la realtà, estirpando tutte le possibili motivazioni atte alla creazione di alibi.
Impariamo il metodo adatto ad assumerci le responsabilità corrette e a sviluppare  feedback costruttivi e funzionali. La crisi può rappresentare lo stimolo per eccellenza all’apertura e, proprio in essa, possiamo scoprire risorse che non immaginavamo di avere e trovare soluzioni che non avremmo potuto visualizzare altrimenti.

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