Scrollavezza & Zanrè dal 1955

L’atelier di liuteria Scrollavezza & Zanrè, modello di eccellenza nell’altissimo artigianato italiano, è considerato da makemeitaly.it patrimonio del Made in Italy autentico.

L’atelier, fondato da Elisa Scrollavezza e Andrea Zanrè a Parma nel 2002, si occupa della costruzione, restauro e compravendita degli strumenti del quartetto d’archi; lo studio offre assistenza nel campo dell’expertise di strumenti storici, valutazioni dello stato di conservazione e consulenze per necessità assicurative e opportunità d’investimento. Il negozio, accessibile dal lungofiume di Parma che conduce dalla stazione al centro storico, offre una gamma di servizi e prodotti – dalle corde armoniche, alle custodie e accessori – che soddisfano le diverse esigenze del musicista professionista.

Il laboratorio si rifà e ambisce a proseguire la tradizione artistica trasmessa attraverso il lavoro e l’insegnamento di Renato Scrollavezza, che da ormai più di mezzo secolo è sinonimo di una liuteria di personalità, calore e delicato equilibrio. Nella costruzione di strumenti nuovi, così come nella loro conservazione e messa a punto, Scrollavezza & Zanrè è tesa alla ricerca di un ideale di eccellenza che viene costantemente perseguito nel campo del suono e nell’essenza artistica della lavorazione tradizionale. A partire dal 2020, accanto all’atelier di Parma, Scrollavezza & Zanrè accoglie i propri clienti anche nella sede di Villa Scrollavezza.

La storia

Nella Cremona del XVI secolo fu messo a punto il sistema, ancora oggi insuperato, che poteva garantire ad un tempo la costanza qualitativa e l’unicità di ogni strumento realizzato. Questo sistema si basava sull’uso della forma interna, tracciata sulla scorta di un sapere geometrico e proporzionale di impronta rinascimentale che è possibile applicare tuttora tramite l’interpretazione dei modelli classici, o l’utilizzazione originale dei medesimi principi. Si tratta di un processo di imitazione e naturale innovazione, così come naturale è l’elemento da cui ogni liutaio inizia: il legno.

Tuttavia i materiali ottimali per la realizzazione di uno strumento di pregio sono estremamente rari; si tratta non solo delle crescite annuali strette e regolari dell’abete, o dell’effetto estetico della marezzatura dell’acero. Il legno deve essere selezionato secondo criteri acustici ottimali di leggerezza e resistenza; tipicamente solo uno ogni cinquanta o cento pezzi della migliore qualità viene considerato adatto alla costruzione di uno strumento Scrollavezza & Zanrè. La stessa pazienza e conoscenza dei materiali è richiesta nella preparazione della vernice a base di olio di lino e resine naturali simile nella sua composizione a quelle delle ricette classiche, e che di conseguenza ha pasta, colorazione ed effetti acustici che le richiama, e una tendenza a sviluppare nel tempo i medesimi effetti di patina e consunzione.

Renato Scrollavezza

Noto internazionalmente come uno dei più grandi liutai della seconda metà del ventesimo secolo, Renato Scrollavezza nasce a Castelnuovo Fogliani, in provincia di Piacenza, il 14 aprile 1927. I genitori, braccianti, si trasferiscono nel 1930 a Noceto, dove Renato frequenta le scuole elementari e comincia a lavorare la terra. Fin dall’infanzia mostra una spiccata inclinazione per il disegno e ancora più forte è in lui la passione per la musica, che si esprime soprattutto attraverso il desiderio di suonare il violino, uno strumento che aveva colpito la sua sensibilità durante una esibizione pubblica nella piazza del paese.
A soli quindici anni, avuta l’opportunità di esaminare un mandolino, Scrollavezza decide di costruirsene uno. Progetto che realizza, da autodidatta, nel giro di qualche mese. Tuttavia è sempre il violino (o meglio l’intenso ricordo di quella giornata in piazza e di quei suoni struggenti) ad occupare i sogni del ragazzo e nei successivi sette anni ne costruisce una trentina, sempre come autodidatta. Poi, a 24 anni, saputo dell’esistenza di una scuola di liuteria a Cremona, vi si presenta con l’ultimo strumento costruito. Riceve l’incoraggiamento del direttore e del maestro Peter Tatar, si iscrive al primo anno nel 1951 e nel 1955 completa il corso. Intanto giungono anche le prime soddisfazioni: ancora allievo, nel 1954, partecipa al 2° concorso nazionale di liuteria di Roma e vince la medaglia d’argento.
In questi anni ha anche modo di conoscere e ricevere consigli dal famoso maestro vicentino Gaetano Sgarabotto, fondatore nel 1929 della Scuola di liuteria di Parma, e che, ormai anziano, aveva fatto ritorno in città per passare gli ultimi anni della sua vita insieme al figlio Pietro (liutaio destinato ad avere un ruolo di insegnamento fondamentale presso la Scuola di liuteria di Cremona). Oltre che con gli Sgarabotto, Scrollavezza entra in contatto con altri importanti autori di questo momento storico: Giacomo e Leandro Bisiach, Marino Capicchioni, Ansaldo Poggi, Ferdinando Garimberti. Frequenta inoltre i corsi di specializzazione tenuti a Cremona da Giuseppe Ornati e Simone Fernando Sacconi.
Nonostante i molti riconoscimenti, solo a partire dalla fine degli anni ‘60 Scrollavezza vede ripagata la sua passione con il successo professionale. La maturità costruttiva raggiunta gli procura anche incarichi di carattere didattico: dal 1975 è infatti docente di liuteria presso il Conservatorio A. Boito di Parma mentre fra il 1979 ed il 1983 insegna alla Civica Scuola di liuteria di Milano.
Il 1980 segna però una volta importante nella carriera di Scrollavezza: il maestro decide di non vendere più strumenti benché pressato da richieste. Egli intende dedicare ogni sua energia alla ricerca pura, per propria personale soddisfazione, di quell’equilibrio fra forma e suono che rappresenta, in fondo, l’unico vero “segreto” degli strumenti ad arco. In questo senso va interpretata la realizzazione di un’intera Orchestra da camera, esempio rarissimo nella storia della liuteria. Nel 1988, poi il Comune di Genova affida a Scrollavezza l’incarico di conservatore del famoso “Cannone” di Giuseppe Guarneri del Gesù, strumento prediletto da Niccolò Paganini. Dal 2006 al 2014 ha insegnato nella scuola di liuteria a lui intitolata patrocinata dal comune di Noceto.  Attualmente il Castello della Musica di Noceto ospita un museo dei suoi strumenti.